14) Come cambia la scrittura

La scrittura on line (il web writing) ha una sua specificità dovuta alle caratteristiche del mezzo: sintetica, precisa, semplice, chiara… integrata con le altre modalità visive e audiovisive e con le possibilità ipertestuali della rete

Come già accennato, solo negli ultimi anni è emersa la consapevolezza del
valore e della specificità della scrittura multimediale: affievolitosi
l’entusiasmo per le spettacolari quanto sterili involuzioni grafiche, si inizia
a comprendere gradualmente che il nuovo medium necessita di una
scrittura consapevole delle potenzialità, dei limiti e delle caratteristiche del
supporto tecnologico su cui viene veicolata.

Le motivazioni che guidano le principali linee guida sulla scrittura on
line, redatte dai diversi autori, sono dettate per lo più da considerazioni
relative a quelle caratteristiche del mezzo che comportano i rischi di un
eccessivo affaticamento alla lettura e di un disorientamento dell’utente nel
corpus di informazioni. A queste dobbiamo aggiungere le considerazioni
sulle influenze derivate dalla ri-mediazione del medium con gli altri media
e con il sistema dei media nel suo complesso.

La scrittura on line, affermano gli esperti di usabilità, deve essere
sintetica, precisa, semplice e chiara, perché la lettura sullo schermo è più
faticosa, perché vi sono altri siti concorrenti “a portata di click”, perché il
rischio di confondere e disorientare l’utente è maggiore rispetto agli altri
media. Ma, come si è affermato in precedenza, la sintesi è un’esigenza
della cultura contemporanea, una risposta alla nostra incapacità di gestire
l’immensa mole di informazione trasmessa, mentre la chiarezza, la
precisione e la semplicità, insieme alla concretezza e alla capacità del testo
di “arrivare subito al sodo” (tramite una costruzione a “piramide
rovesciata”, ri-medializzata, o ri-mediata, dal linguaggio giornalistico) rientrano, per motivazioni analoghe, nella ristrutturazione del concetto di
comunicazione, concepita come servizio che si fonda sulla centralità del
destinatario, nel rispetto delle sue esigenze e dei suoi diritti e nella
riflessione sui suoi interessi, sui suoi modi di procedere, sulle sue
conoscenze pregresse.

Altre caratteristiche del linguaggio multimediale giocano invece a
favore di una integrazione delle diverse intelligenze coinvolte nella
fruizione e nella rielaborazione simbolica dei messaggi scritti, sonori, visivi
e audiovisivi del precedente sistema dei media; attualmente, la
coordinazione delle modalità fruitive della lettura con quelle
dell’elaborazione plastica e figurativa, insieme con l’assunzione di
caratteristiche tipiche dell’oralità primaria e secondaria, sembra favorire,
secondo la conclusione a cui pervengono diversi autori, l’emergenza di un
linguaggio integrato che si configuri come una terza possibilità rispetto alle
culture della scrittura e dell’oralità.

Infine l’ipertestualità, la caratteristica che, se sviluppata, risulta la più
suscettibile di comportare profonde riorganizzazioni noetiche, potrebbe
prefigurare una scrittura che si faccia anch’essa ipertestuale (non solo cioè
ad un livello solo testuale ma anche a livello di superficie linguistica), cioè
capace di organizzare i concetti stessi in maniera reticolare, realizzazione di
un pensiero che si fonda sia sulle definizioni che sulle relazioni (se non addirittura, come si sostiene a volte, più sulle relazioni che non sulle
definizioni).

In un senso esteso i nuovi media, per le caratteristiche innovative
delineate e per altre che contemplano la possibilità di un rapido
monitoraggio delle risposte dell’utenza, possono essere visti come
l’avanguardia, il campo di sperimentazione nel quale rilevare le tendenze in
atto, le dinamiche evolutive che, secondo l’ipotesi fin qui sostenuta,
dovrebbero coinvolgere il linguaggio, la comunicazione, il pensiero.

Le analisi che seguiranno prenderanno in considerazione corsi, ipertesti, ed
altre risorse, accessibili tramite la rete, dedicati all’apprendimento della
scrittura, nelle diverse applicazioni che la riguardano e che comprendono
sia la scrittura professionale che la scrittura on line (web writing), con un
rapido passaggio attraverso le offerte dei corsi di scrittura creativa e le altre
proposte finalizzate all’autoapprendimento o alla consultazione. Si
applicherà innanzitutto a questi siti e a queste pagine web lo sguardo
dell’usabilità, disciplina fondata implicitamente sulla centralità dell’utente,
del destinatario della comunicazione; si proseguirà poi l’analisi da un punto
di vista linguistico e comunicativo, cercando di valutare l’appropriatezza e
l’adeguatezza dei testi e delle scritture al supporto su cui vengono veicolati;
infine si analizzeranno i contenuti, alla ricerca di elementi e di indizi che
contribuiscano ad elaborare un’interpretazione delle tendenze e degli
sviluppi in corso.

Soprattutto, con la consapevolezza del fatto che stiamo per lasciarci alle
spalle un’epoca descritta come oralità di ritorno, a sua volta rimasta
ancorata alla scrittura, si cercherà di valutare il grado di consapevolezza dell’emergenza di un linguaggio più integrato, ancora fondato sulla
centralità della parola scritta, che però si vede estendere nelle molteplici
direzioni della multimedialità e dell’ipertestualità (con le implicazioni che,
come ho tentato di delineare in precedenza, ne conseguono) e che potrebbe
configurarsi come realizzazione espressiva e risposta all’esigenza di un
pensiero reticolare capace di affrontare problemi a livelli di complessità
finora inesplorati.

note

1) Ad esempio Pier Giuseppe Rossi, Oltre la produzione scritta,
<risorsa online non più disponibile>.

2) Come è già il caso, nella scrittura on line, dei cosiddetti “microcontenuti” (Nielsen, Web Usability, Milano, Apogeo, 2000) e, tra questi, dei link: elementi linguistici che, come verrà approfondito in
seguito, instaurano virtuali relazioni di pertinenza con elementi testuali non ancora
attualizzati: i “macrocontenuti”.

3) E’ il caso, a mio parere, del webwriting che si fa haiku copywriting (Luisa Carrada, Scrivere per Internet, Milano, Lupetti-Editori di comunicazione, 2000, p. 61): componimenti testuali minimalisti ed essenziali, collegati tra loro a stella, che
veicolano un significato ulteriore per ogni relazione attivata.

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