Quanto costa (tempo e denaro) una campagna SEO?
Sottotitolo: …e del perché non faccio più preventivi.
Ti ricordi l’esempio dell’imbianchino (nel capitolo “Chi è il Consulente SEO“)?
I clienti arrivano dal consulente SEO e chiedono “quanto costa posizionarsi con queste parole chiave?”
Se il consulente SEO poi sono io succede che mi prende l’ansia, strane macchie rosse mi compaiono sulla pelle, il respiro si fa corto, il cuore inizia ad accelerare…
Il motivo di questa trasformazione di fronte alla parola “preventivo” non è che io sono ansioso ma semplicemente che i costi e i tempi di una campagna SEO non sono prevedibili quanto i costi e i tempi della tinteggiatura al metro quadro.
E aggiungo anche “purtroppo”.
I costi e i tempi di una campagna SEO dipendono da una serie piuttosto nutrita di fattori, tra cui:
- Stato del sito: in due parole… quei famosi 200 fattori a cui abbiamo accennato. Ma i primi che mi vengono in mente sono l’anzianità del sito e la quantità (e la qualità) di contenuto pubblicato, la quantità (e la qualità) dei link in entrata.
- Posizionamento: se il sito parte già ben posizionato è più facile capire quali opportunità sono raggiungibili nel breve periodo. Se il sito non è neanche indicizzato… è (quasi) tutto da scoprire!
- Mercato: quali sono le caratteristiche del mercato in cui opera il nostro sito? Ci sono attori di cui possiamo avvalerci? Blog su cui possiamo scrivere guest post? Siti con cui non possiamo fare a meno di rapportarci (ad esempio quell’incubo di Tripadvisor se l’attività in questione ha in qualche modo a che fare con il turismo)?
- Concorrenza: Il mercato è fatto anche (soprattutto?) dai competitor… e qui la domanda che dobbiamo farci è… quanto sono attivi questi competitor? Quanto stanno spendendo per le proprie campagne SEO? E su AdWords?
- Cambiamenti dell’ambiente: stiamo sempre parlando di mercato ma qui dobbiamo considerare i cambiamenti in corso… nuovi attori che emergono, ad esempio, o che iniziano a diffondersi all’interno di una certa nicchia di mercato (mi vengono in mente le future spose americane che decidono di sposarsi in Italia e che fanno incetta di Pinterest).
- Lingua: inseriamo tra questi fattori anche la/le lingua/e di un sito web: ogni lingua è una “nicchia”, è un segmento di mercato con sue specifiche caratteristiche. E i business internazionali meritano un piccolo approfondimento.
Approfondimento: multilingual SEO
Ogni lingua deve essere “onorata” da un’apposita sezione del sito. Ad esempio:
- miosito.com/it/
- miosito.com/es/
- miosito.com/fr/
- …
Meglio ancora se le diverse sezioni in lingua si trovano ognuna in un sottodominio:
- it.miosito.com
- es.miosito.com
- fr.miosito.com
- …
Meglio ancora se si trovano in siti con diversa estensione:
- miosito.it
- miosito.es
- miosito.fr
- …
In qualunque di questi casi ogni lingua deve essere valorizzata da un sito web a parte. Se ad esempio usi WordPress, ogni sezione del tuo sito in una lingua diversa dovrebbe avere una diversa installazione WordPress. Solo così riuscirai a gestire in maniera efficace tutta una serie di grattacapi che consistono nel coordinare traduzioni, sitemap, layout e specifiche SEO in ognuna delle versioni in lingua del tuo stio.
In ogni caso ricorda:
mai, mai, mai… inserire testi in lingue diverse nella stessa pagina! (ad esempio un articolo in italiano, stesso articolo in inglese sotto):
- Stai fornendo un pessimo servizio agli eventuali utenti di quella pagina che dovranno “scrollare” in cerca del testo nella loro lingua;
- Per cosa ottimizzerai la pagina? Per quale parola chiave? In quale lingua?
Se sul web ti imbatti in un obbrobrio del genere contatta i gestori del sito e scrivi una mail di insulti!
Per valutare tutti questi fattori ci vogliono ore e ore di analisi. Ma non è tutta qui la faccenda. Ti ricordi il discorso degli algoritmi di Google che cambiano di continuo e del fatto che non si possono dare garanzie?
Di che preventivi vogliamo parlare in questo contesto?
Bisognerebbe conteggiare il rischio di “sforare” dentro quei preventivi… così un lavoro da 1000 euro diventerebbe facilmente da 1500, forse 2000 euro.
E il discorso sulle ore, risorsa limitata di ogni freelance, te lo ricordi? Se mi ci vogliono 4 ore di analisi per fare un preventivo che non lasci adito a sorprese dovrei dedicare parte delle mie ore settimanali a fare preventivi… ergo: se voglio campare sarò costretto ad alzare la mia tariffa oraria, e non solo per quei potenziali clienti ma anche per quelli storici e affezionati, perché avrei meno tempo da dedicare loro e quindi meno ore da fatturare.
Infine: se a campagna in corso, durante la lavorazione, si scoprono percorsi e opportunità non contemplate nel preventivo? Non dovrei prenderle in considerazione perché sto sforando il budget? O perdere tempo a fare altri preventivi che contemplino le nuove scoperte?
Ecco perché ho deciso di chiudere con i preventivi. Altri continuano pure a farli, ma io ho deciso di non farli più e di spiegare ai clienti le mie ragioni, quelle esposte qui sopra. Più una:
Caro il mio (potenziale) cliente… la SEO funziona (o dovrebbe funzionare) così:
- Se il mercato è quello giusto…
- … una volta raggiunta una soglia di investimento minimo…
- … e prima di raggiungere un livello di saturazione del mercato…
- … il gioco è (e anche questo, caro lettore, tatuatelo sul braccio):
più si investe e più si guadagna!
Quindi no: non ti faccio il preventivo.